Ogni unità nazionale ha bisogno di un nemico
Assistiamo attoniti non tanto a quanto è accaduto in termini di cronaca davanti a Palazzo Chigi, quanto al fiorire di saggi e dotti interventi tesi a evocare la minaccia della violenza politica, il ritorno del 'terrorismo', l'opposizione armata etc etc.
Teste pensanti, vecchie e nuove, riemergono dal torpore pronti a esorcizzare il ritorno di una stagione di opposizione politica violenta, accusando a destra e manca di fomentare il ricorso alla violenza.
E' ora di dire basta a questi soloni della politica, massmeiologi e opinionisti che da 50 anni non hanno capito nulla e perseverano nelle loro convinzioni elargendo dotti consigli e condanne preconfezionate.
Non hanno capito allora, non capiscono ora, non capiranno mai, ammessa e non concessa la loro buona fede.
Non sono mai stati in grado di leggere le tensioni di libertà nate dal 68, non sono mai stati in grado di analizzare e capire le tensioni politiche e sociali del 77, hanno liquidato tutto con la magica parolina 'terrorismo', si son sentiti in guerra e han detto armiamoci e partite, delegando a organi di polizia e magistratura una pura e semplice repressione.
Hanno fomentato e favorito una stagione di crisi della politica derivante da reali domande sociali, hanno liquidato il tutto da sinistra inventando etichette quali 'compagni che sbagliano', non hanno mai avuto la forza, la volontà e il coraggio di analizzare ciò che accadeva, ne prima, ne durante, ne dopo.
Ed oggi, guarda caso in una nuova stagione di solidarietà nazionale, riesumano le stesse categorie, le stesse analisi, le stesse risposte di allora. Sbagliando nuovamente, buttando la croce questa volta sull'antipolitica, quasi questa fosse un fenomeno innaturale, imprevedibile e senza senso.
E la disperazione di un singolo diviene magicamente momento di coesione di uno schieramneto anomalo, inesistente, privo di ragione.
Parlate, sproloquiate, dibattete di violenza politica contro l'unità nazionale, siete voi ad averne bisogno: ma nei vostri conclavi abbiate il coraggio di fare un'analisi politica che sia una, abbiate il coraggio non dico di leggere l'oggi, ma quanto meno di rileggere il passato e provare a capirlo.
Non mischiate una storia tutta politica piegandola alle vostre esigenze di sopravvivenza, questo paese ha bisogno di verità, di coerenza, di diritti, non di ennesime ulteriori mistificazioni.
Se c'è una cosa che lascia interdetti e fotografa perfettamente la situazione sono le dichiarazioni di un procuratore della repubblica che appena uscito dall'interrogatorio di fronte alla tentazione dei microfoni racconta per filo e per segno i contenuti dell'interrogatorio svolto a pochi minuti dalla flagranza di reato....questa è l'Italia di oggi, questa è l'Italia derivante dall'unità nazionale.