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De utilis suffragium

Il voto utile, già, per l'ennesima volta ci viene proposto di 'turarsi il naso' e andare alle urne esprimendo un voto utile a fermare l'avanzata delle destre.
Certo, la proposta del 2022 ci viene fatta da un Letta con gli occhi di tigre, mica pizza e fichi!
A scanso di equivoci dichiaro subito di non aver nulla contro Enrico Letta, un onesto democristiano di indubbia cultura richiamato con urgenza dalla Francia per tentare il salvataggio di un Partito democratico dedicato unicamente alla riproduzione di se stesso all'interno dei gangli di potere.
Ma cos'altro poteva fare il povero segretario se non appellarsi al voto utile stante la totale assenza di un ceto politico, dirigente e non, in grado di stilare un progetto politico nel breve lasso di un mese?
Breve lasso in realtà è un eufemismo, se andiamo a vedere gli anni di governi a conduzione o partecipazione PD:

XIII Legislatura (9 maggio 1996 - 9 marzo 2001)

  • Governo Amato II
  • Governo D'Alema II
  • Governo D'Alema
  • Governo Prodi

XV Legislatura (28 aprile 2006 - 6 febbraio 2008)
  • Governo Prodi II (dal 17 maggio 2006 al 6 maggio 2008)

XVII Legislatura (dal 15 marzo 2013 al 22 marzo 2018)
  • Governo Gentiloni (dal 12 dicembre 2016 al 1 giugno 2018)
  • Governo Renzi (dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016)
  • Governo Letta (dal 28 aprile 2013 al 21 febbraio 2014)

XVIII Legislatura (dal 23 marzo 2018)
  • Governo Mario Draghi (dal 13 febbraio 2021 - in carica)
  • Governo Giuseppe Conte II (dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021)

Se in tutti questi anni poco o nulla di quanto promesso è stato fatto, è molto difficile oggi continuare a credere nei programmi elettorali. E questa affermazione vale sia per un elettore di centro sinistra che per un elettore di centro destra, che -a sua volta- ha invano avuto i suoi periodi di governo per dare corso alle proprie promesse.

Anche io sono per il voto utile! Ma ho una percezione dell'utilità alquanto diversa da quella rappresentata dal segretario democratico... Fermare le destre per quale obiettivo? Riproporre un governo tecnico? Puntare a nuove elezioni anticipate a breve? Vivacchiare mantenendo il potere senza nulla fare? Diciamolo chiaramente, oggi il cosiddetto voto utile è, di fatto, una rinuncia al futuro. Qualora il PD e i suoi alleati vincessero le elezioni del 25 settembre 2022, poi dovrebbero governare: è credibile un governo che va da Bonelli Fratoianni a -presumibilmente- Calenda Renzi?
Ovviamente l'eventuale vittoria delle destre non è solo rinuncia ma anche negazione del futuro.

È una scelta difficile, difficilissima, ma per favore evitate di chiedere il voto utile.

Se oggi andiamo a cercare tra i programmi il male minore, ovvero chi almeno promuova la difesa e l'introduzione di diritti civili, forse perdiamo anche le ultime spinte ad andare a votare senza inserire nell'urna una scheda bianca!

Il PD ripropone un DDL Zan (chissà se lo immaginano sempre come introduzione di aggravante di pena e inquadramento normativo delle sfumature di espressioni di genere...), e -udite udite- lo ius scholae, versione di retroguardia dello ius soli, interventi sul fine vita, reale applicazione della 194, parità salariale per le donne e tante altre cosucce che non hanno avuto tempo  e modo di fare negli ultimi decenni di governo...
Ho sempre pensato che il PD fosse la sponda necessaria a cui appoggiarsi per ottenere risultati, oggi temo non sia più così.
Andiamo un po' meglio nel programma di Alleanza Verdi e Sinistra, a patto di non cercare qualcosa che riguardi l'argomento giustizia giusta, tematica in cui la sinistra da decenni si tiene ben lontana da qualsiasi teoria e pratica del garantismo!
Nel terzo polo la tematica diritti civili è solo uno sfondo appena accennato, una pennellata di intenzioni, sebbene vada riconosciuto come uno dei pochi diritti reali e concreti introdotti nel corso degli ultimi anni, le unioni civili, sia un merito e un successo che va ascritto al governo Renzi, come ricordo in questo intervento.
Tralasciando le posizioni del centro destra che naturalmente non rientra tra i miei riferimenti (ma mi chiedo come sia possibile che alcune loro posizioni sulla giustizia siano più accettabile della stragrande maggioranza della sinistra...) rimane l'ineffabile avvocato del popolo Giuseppe Conte, leader maximo del rinato Movimento 5 stelle.
E consentitemi di dire che dopo Bonafede, dopo aver visto quanto, cosa e come sono in grado di barattare pur di ottenere i loro scopi (leggasi Decreti Sicurezza), populismo, cinismo e giustizialismo dimostrati mi impediscono di concedere alcuna credibilità al loro autoposizionarsi nel campo progressista.
Rimane +Europa, che era di Emma Bonino. Partito che, ahimè, sta sempre più scivolando nella pratica dell'imbarcare i portatori di voti. E mi dispiace in modo particolare, considerando le persone tra loro che conosco e sulla cui buona fede e integrità metterei la mano sul fuoco, considerando la stima che nutro verso Emma e l'importanza determinante che il suo agire ha avuto nella storia dei diritti civili in Italia.
E' una mia ferita aperta, che brucia.
Ma come possono coesistere le battaglie dichiarate con la candidatura di Dorina Bianchi quale capolista alla Camera nel collegio plurinominale per +Europa in Calabria? Per carità, cambiare idea è un diritto, serve a crescere, ma dalla Dc, negli anni '90, passando per Ccd, Udc, Pd, Popolo delle Libertà, Nuovo centrodestra e Alleanza Popolare a +Europa... contraria al testamento biologico, in dissenso sull’indagine conoscitiva sulla Ru 486, oratrice alla presentazione del libro 'Xi Jinping: Governare la Cina'... come pensate che potrà votare eventuali provvedimenti sul fine vita, sulla legalizzazione delle droghe leggere etc?
No, non è più il partito dei diritti civili.
Eppure ci sarebbero tante battaglie da portare avanti, su cui legiferare, ne lanciavo alcuni nel lontano ottobre del 2021 in questo intervento sul tema Stati generali per i diritti.

Per concludere, di che voto utile vogliamo parlare?
Ad ognuno la decisione di coscienza, sono tanti quelli che so si tureranno il naso per l'ennesima volta.
È la logica dell'emergenza, quella che si è affermata dalla seconda metà degli anni 70. E ne dobbiamo uscire.
La scheda bianca fa male, è dolorosa, ma potrebbe essere il vero voto utile...