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Vi chiediamo scusa

Il 31 gennaio 2020 con delibera del Consiglio dei ministri abbiamo dichiarato lo  stato  di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
In quel momento nessuno del Governo era  realmente consapevole della portata dell'emergenza sanitaria.
Il Piano pandemico risaliva al 2006 ma non ce ne siamo accorti, ci siamo fidati, nessuno ha fatto le dovute verifiche.
Il Ministro Speranza, i viceministri Sileri, Zampa, l'intero Ministero della Sanità ritenne non necessario reperire immediatamente sul mercato mascherine e dispositivi di protezione per i nostri medici.
Ma non per questo li abbiamo dimenticati: da allora li abbiamo chiamati eroi, abbiamo esaltato il loro senso del sacrificio, riducendo nel contempo al minimo l'esborso economico dello Stato.
Per intere settimane abbiamo navigato a vista, con un po' di confusione è vero, magari disperdendo qualche energia ed iniziativa in rivoli scoordinati... ma certo definire la nostra azione 'improvvisata, caotica, creativa' così come ha fatto l'equipe di ricercatori coordinata dal Dott. Zambon per conto dell'Oms è stato quantomeno ingeneroso, oltre che falso e tendenzioso. Per fortuna, attraverso l'amico direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra -che, tra il 2014 e il 2017 era direttore generale della Prevenzione al Ministero della Salute-  il Ministro Speranza è riuscito a non far pubblicare quel documento! Un'organizzazione così attenta a non mettere in imbarazzo il Governo ha certamente meritato il nostro finanziamento, non accettiamo certo le gratuite illazioni secondo cui l'Oms sia stata la consapevole foglia di fico del nostro Governo!
Peraltro lo sapete che gli antivirali accantonati in caso di pandemia erano scaduti? Ma poi avete mai visto dove sono conservati? Un'area da bonificare, inquinata, abbandonata....
Quindi, pur essendo stati allertati per tempo per rispondere adeguatamente alla pandemia, non siamo stati in grado di prevenirla e controllarla, il virus è entrato in Italia ed ha circolato liberamente per settimane. Quando la pandemia è esplosa, avevamo risorse disponibili insufficienti, come ha continuato ad essere sempre, anche oggi (ma da bravi Pater abbiamo sempre rassicurato i nostri cittadini affermando che i soldi ci sono!). Risorse che  abbiamo indirizzato a sostenere il sistema ospedaliero e di terapia intensiva non adeguatamente rafforzato prima.
Poi rimbalzi di responsabilità, paura, impreparazione  e pressioni lobbistiche hanno spesso portato a rimandare decisioni necessarie.
Ad esempio a  Nembro e Brembate, tra Governo e Regione Lombardia avremmo dovuto dare il corretto peso alle valutazioni tecniche-epidemiologiche dell'Istituto Superiore di Sanità che richiedevano l'immediata istituzione della zona rossa. Dovevamo assumerci la responsabilità, ma immaginate le pressioni di Confindustria, immaginate  l'inetta  concorrenza dell'ente locale... abbiamo continuato a rimandare e ritardare, deboli,  e intanto il contagio si allargava, fino a produrre quelle scene che nessuno potrà dimenticare.
Purtroppo in quei mesi l'Italia ha stabilito un lugubre record, oltre trentamila morti. E ce ne dispiace, vi chiediamo scusa.
Credemmo di essere stati un modello per il mondo occidentale, l'OMS  -dopo quanto accaduto come accennato prima-  portava il nostro paese ad esempio per tutti.
Ancora oggi autorevoli membri di questo Governo possono affermare questo primato italiano evidenziato dall'OMS!
Forse abbiamo commesso qualche errore nel deliberare i ristori a pioggia, senza legare queste erogazioni a reali differenze di fatturato e al dichiarato negli anni immediatamente precedenti, ma al massimo abbiamo favorito l'esercito dei furbetti e degli evasori, non è certo una cosa così grave nel nostro paese...
Era la prima volta di una pandemia la cui gravità era stata appena conosciuta attraverso l'esempio di quanto accaduto in Cina, la sanità italiana era a pezzi a causa della politica di tagli degli anni precedenti, eravamo impreparati, scusateci.
Vi abbiamo promesso, se mai ci fosse stata una seconda ondata, di essere pronti, ricordate la strategia delle «tre T» per combattere il coronavirus? Fu il nostro cavallo di battaglia mediatico.
Testare più persone possibile con i tamponi (e anche test sierologici), Tracciare con app o indagini i contatti dei casi positivi per testarli e isolarli dalla comunità e, infine, Trattare i malati con l’assistenza ospedaliera o domiciliare coordinata.
Con grande sfortuna, purtroppo,  tutte e tre le T hanno avuto grandi problemi.
I tamponi si fanno e non si fanno, il sistema è andato in tilt non appena i contagi hanno cominciato ad aumentare, c'erano pochi reagenti, i punti di prelievo insufficienti, infermieri mancanti.
Il tracciamento con troppo pochi operatori che effettuassero materialmente le operazioni di comunicazione, inserimento e gestione dati non ha funzionato.
Non parliamo dell’assistenza domiciliare: la avrebbero dovuta fare i medici di famiglia, ma non c'erano abbastanza soldi per  rifornirli di dispositivi di protezione, camici, mascherine. O avremmo dovuto forse ipotizzare nuove strutture dal nulla?
In verità ci aspettavamo al massimo 5.000 contagi, come avremmo potuto prevedere una seconda ondata così sostanziosa? Sì è vero, c'erano le previsioni dei virologi, gli ammonimenti  degli epidemiologici, è tutto vero, ma noi vogliamo rappresentare l'ottimismo, vogliamo essere la speranza!
Abbiamo, avete passato mesi estivi sereni, poi è arrivata la seconda ondata e ci siamo inaspettatamente trovati impreparati, abbiamo subito -e stiamo ancora subendo- un numero di decessi superiore a quello della prima.
Vi chiediamo scusa per non essere stati in grado di alleviare il problema del trasporto pubblico, purtroppo i fatti hanno dimostrato che diminuire un pochino la capienza dei mezzi pubblici non sia servito a nulla.
Vi chiediamo scusa per non essere stati in grado di mettere in sicurezza la scuola, affrontando le problematiche degli spazi e dell'edilizia scolastica, predisponendo il personale che sarebbe stato necessario.
Abbiamo messo in campo mille task force, ogni ministero si è dotato della sua, qualcuno anche più di una. Abbiamo concentrato incarichi su persone esperte come il Commissario Arcuri, perdonando anche piccole defaillance pur di mettere le sue capacità al servizio del paese.
Abbiamo immaginato piramidi di comando, esperti e manager, per ogni occasione.
Il nostro piano di misure differenziate regione per regione non ha funzionato, avremmo voluto arrivare a una natale diverso, ma come detto il piano delle tre T non è stato fortunato.
In altri paesi, Germani a e Svezia, le autorità hanno chiesto scusa per le scelte sbagliate, noi abbiamo preferito non dare segni di negatività e nell'illustrare il nuovo indirizzo di comportamento per le feste di natale e fine anno vi abbiamo detto che le misure messe in campo hanno funzionato.
Una bugia, è vero, ma una bugia a fin di bene, per tranquillizzare la popolazione.
Perché questo governo non è il meglio che possiate desiderare, ma come dicono i nostri fan immaginate se ci fossero stati quegli altri!
Vi chiediamo scusa per gli errori passati, vi chiediamo scusa per gli errori futuri, ricordatevi, siamo il governo che rilancerà l'Italia attraverso il miglior uso dei fondi del Next Generation EU.
Ah, per onestà, vi chiediamo scusa anche per avervi raccontato che essere il paese che riceverà i maggiori contributi europei sia stato un successo della nostra politica estera: la verità è che riceveremo tanti soldi perché siamo quelli che in europa sono messi peggio in assoluto.

Infine vi chiedo scusa se questa lettera è una fake, nessuno di lor signori scriverà mai nulla di tutto ciò, loro sono sereni, i Pater non avrebbero potuto far di meglio, dipende tutto da noi, dalla nostra irresponsabilità.

Foto di kalhh da Pixabay