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Stanno uccidendo il diritto di critica

La peggior eredità che ci lascerà questo governo non è descrivibile attraverso i danni sociali, culturali, economici, e attraverso la contrazione e negazione di diritti, ma è molto più profonda e -purtroppo- durevole.
E paradossalmente non ha origine nelle fila più strette dello schieramento governativo!
Sempre più spesso e volentieri se ti permetti di contestare l'operato del governo, i suoi provvedimenti, i DPCM anti Covid,  il suo modus operandi scatta la risposta ' eh ma l'alternativa è Salvini...', oppure il classico mai tramontato 'nessun governo di qualsivoglia colore sarebbe in grado di far meglio  (ma peggio sì)'.
Questo qualunquismo nei fatti è la miglior opera di fiancheggiamento alla peggior destra che opera nel nostro continente. Abituare le persone a non criticare, ad adeguarsi al presente e all'esistente, senza poter immaginare qualcosa di neanche leggermente migliore è un orizzonte deprimente, di resa e sconfitta definitiva.
Di fronte a un governo che supplisce alle propria incapacità ed immobilismo rovesciando la responsabilità sui comportamenti dei singoli o di categorie di volta in volta diverse, la reazione è l'arroccamento cieco in nome della difesa dal cattivo di turno.
Se del berlusconismo temevo non tanto lui quanto il Berlusconi che è in ognuno di noi, del populismo non temo i leader ma la semplificazione -e il semplicismo- che ha determinato in ognuno di noi.
E' necessario rivendicare ed esercitare il diritto di critica, sempre  e comunque, verso qualsiasi governo, sia esso di destra, centro o sinistra, indipendentemente se sia più o meno vicino alla propria parte politica.
Oggi difendere Conte perché altrimenti ci sarebbe Salvini è infantile, immaturo e all'atto pratico serve solo a spianare la strada proprio al populismo leghista.
Mi rattrista constatare che ad uccidere il diritto di critica siano sempre più spesso soggetti dichiaratamente di sinistra...