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Post elezioni, non c'è più bisogno di Salvini

Il Pd ha vinto, W il Pd!

Neanche Zingaretti forse ci credeva, l'operazione volare basso per non disturbare il manovratore (Conte) alle prese con i capricci del Movimento 5 stelle imploso nelle mille animelle è perfettamente riuscita, il Governo oramai dato per morente da quasi tutti è vivo, seppur solo galleggiante in un mare di cadaveri politici.

La retorica post risultati elettorali fa sì che sia la vittoria della resistenza alla destra salviniana, il sussulto d'orgoglio della vecchia guardia della sinistra toscana etc etc. Leggere le dichiarazioni dei diversi leaderini del Pd attuale fa quasi sorridere, e -lo ammetto- fa anche tenerezza il vedere l'enorme sospiro di sollievo che tirano immaginado un altro paio d'anni di potere e pseudo governo.
A urne ancora aperte abbiamo assistito al ruggito del segretario 'ora realizziamo l’agenda che si è dato il governo', quasi prima delle elezioni non fosse oltremodo necessaria un'agenda di Governo..., salvo poi scoprire il giorno dopo che la situazione interna dei pentastellati è tale da dover 'congelare' qualsiasi provvedimento o decisione di governo.

Oggi il governo più forte traballa più che mai, e non occorreva un fine stratega politico per prevederlo. Sia che avessero trionfato, sia che fossero crollati, i  5 stelle sono il centro attorno cui ruota il governo dell'ineffabile Conte. L'agenda di governo non esiste, rassegnamoci. I decreti sicurezza rimangono ancora lì, pienamente in vigore, di diritti civili non se ne può parlare, e non affrontiamo neanche l'argomento progetti strutturali in tema di utilizzo dei Recovery fund, o piani di intervento sulla Sanità (mes o non Mes).

Vogliamo allora affrontare il vero nodo politico odierno? Non si è ridimensionata la destra reazionaria, è solo parzialmente 'migrata' verso la Meloni, suo habitat naturale. Il vero 'movimento' elettorale di questa tornata riguarda il centro moderato, quello che ha bisogno di sicurezza, sia nel senso poliziesco che economico. Quello che vuole vivere tranquillo chiudendo gli occhi sul resto del mondo e mantenendo i piccoli privilegi accumulati negli ultimi decenni.

Ebbene questo elettorato oggi non ha bisogno di Salvini, è perfettamente rappresentato e difeso dai Minniti, dai Di Maio, dai Bonafede, da Conte. Che oltretutto sono l'interfaccia perfetto verso le istituzioni europee, garantiscono con la loro faccia per bene, meraviglioso mix di volto umano e fermezza, di lotta alla povertà e accoglienza, di cammino verso un orizzonte green.
Omini che agitano idee di moderata modernità di sinistra e governano con gli stessi provvedimenti di Salvini. Perfetti, perché mai cambiarli?

Questa è la verità, altro che resistenza della sinistra e sconfitta del populismo.

La prossima mossa è ancora una volta in mano alla Lega, questa volta forse alla vecchia Lega secessionista di Zaia, prossimo probabile protagonista della destra italiana.

Foto di Anrita1705 da pixabay