Era già tutto previsto
Ieri, giovedì 23 aprile 2020, si è svolta in teleconferenza la riunione del Consiglio europeo per definire la risposta dell’Unione alla crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria Covid.
Già due settimane fa l’Eurogruppo aveva firmato un documento informale in cui venivano individuate come opzioni il ricorso al cosiddetto Mes semplificato, a Sure -'cassa di integrazione' europea varata dalla Commissione europea-, alla Bei -Banca europea per gli investimenti- e, in chiara alternativa agli Eurobond, i Recovery Fund.
Il Governo italiano, lacerato dalle divisioni sul Mes, e non solo, evidenziate dalle votazioni al parlamento europeo di poche ore prima, è entrato in Consiglio sostenendo l'opzione Recovery Fund finanziato da bond perpetui...
Inutile ripetere cose trite e ritrite, l'assenza di omogeneità interna e soprattutto la totale assenza di politica estera ha reso l'Italia ancor più debole di quanto generalmente sia sulla scena internazionale.
Il Consiglio europeo quindi ha sostanzialmente ratificato quanto proposto dall'Eurogruppo, accettando il pacchetto da 500 miliardi, ovvero le linee di credito del MES senza condizioni, i finanziamenti della BEI e il piano SURE per la disoccupazione.
Come ampliamente annunciato invece Il Recovery Fund passa in studio alla Commissione senza alcun passo avanti. Ne viene riconosciuta l'urgenza, ma prima di luglio è probabile che non accadrà nulla. La mutualizzazione del debito rimane fuori dalle possibilità e l'arco temporale di restituzione della parte che verrà erogata come prestito si restringe a 7 anni.
Ora potremmo fare la rassegna stampa delle dichiarazioni degli esponenti di maggioranza nostrani, ma ...era già tutto previsto, dopo aver sconfitto la povertà oggi vi raccontano che hanno fatto l'Europa!