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Un uomo per tutte le stagioni e per tutti i padroni

Ce lo ricordiamo tutti a fare da spalla fin dal lontanissimo 1º giugno 2018 al duo comico (tragico) Salvini Di Maio, eppure Giuseppe Conte, avvocato civilista approdato alla politica per 'merito' del movimento 5 stelle e del suo capo comico Beppe Grillo -colui che ne ha decretato la beatificazione nel mondo dell'avanspettacolo con il famoso 'Benvenuto tra gli Elevati- è stato immediatamente dopo il portatore di una linea favorevole al socialismo democratico (cit. Scalfari), o per dirla alla Zingaretti 'un pezzo di questo campo di centrosinistra che si sta riorganizzando'. Di Maio, Zingaretti, Travaglio, Scalfari, Trump, Macron, tutti conquistati da Giuseppi.

Fuori dai denti, se questa crisi fosse stata governata dal duo comico di cui sopra probabilmente staremmo  uguali se non peggio, ma ciò non è un buon motivo per subire supinamente l'ondata di errori e castronerie che questo Governo sta producendo in una preoccupante escalation.

Questa Repubblica è figlia dell'emergenza degli anni '70, quando la politica, ad eccezione di pochissime persone come Craxi, abdicò delegando la gestione della cosa pubblica alla magistratura. E da allora siamo passati da emergenza ad emergenza, coinvolgendo di volta in volta settori diversi seguendo il filo della non progettualità, dell'assenza appunto di politica di respiro.

Oggi che l'emergenza è quella sanitaria le modalità di approccio si sono estremizzate data l'urgenza di misure di impatto alla problematica.

Conte è l'apparenza del nuovo approccio a 5 stelle, avvocato e rappresentante del popolo (in realtà Elevato...) comunica in maniera a suo giudizio moderna attraverso i social, indice conferenze su Facebook, a ore quanto meno strambe, il tutto ignorando che un Presidente del Consiglio ha il dovere di rispettare la forma, soprattutto quando questa è sostanza.
Scegliere una piattaforma privata, peraltro con accesso riservato agli iscritti, che devono 'cedere' i loro dati personali ad una Azienza (e l'avvocato dovrebbe sapere anche con quali conseguenze, scandali e cause non sono proprio nascosti...) rende meno accessibile la sua comunicazione, rende più 'manipolabile' la sua interpretazione.

Un Presidente del Consiglio per le sue comunicazioni ufficiali deve utilizzare il servizio pubblico, sempre, senza se e senza ma! E non si venga a cianciare di modernità...

Conte ha gestito e gestisce questa crisi sanitaria all'insegna del ‘poco per volta’, ma non certo per maggior utilità al raggiungimento dei risultati.

La tecnica adottata, per tutte le misure, è sempre stata quella dell'annuncio.
Attenzione però: l'annuncio non serve per aumentare la popolarità o attrarre l'attenzione.
L'annuncio come metodo di governo serve a creare le reazioni prima che il contenuto reale del provvedimento venga scritto, in modo tale che il contenuto reale che poi sarà scritto possa già tenere conto delle critiche e delle problematiche sollevate dalle diverse parti.

E' la concertazione del 2020: fasulla, autoritaria ma paurosa, dove le regole vengono costruite e dettate dal vertice e stravince non l'interesse pubblico ma il lavoro di lobby, quello sporco. Senza confronto, senza dialogo, senza costruzione.

Ed ecco perché che ogni mossa di Giuseppi è stata dettata di volta in volta da qualche Governatore, da Confindustria o da qualche consigliere del momento.
Siamo di fronte alla conclamata totale assenza di strategia, all'essenza della subordinazione.

Tralascio qualsiasi considerazione sui ministrucoli che di volta in volta hanno anticipato i contenuti per mania di protagonismo (sovrapponibili al protagonismo dei Governatori che fanno le loro conferenze stampa giornaliere dieci minuti prima di quella ufficiale della Protezione Civile). Come direbbe Crozza/De Luca, personaggietti!

La politica degli annunci si affianca al totale disprezzo per il Parlamento.

Nessuna convocazione quando una situazione così eccezionale richiederebbe la seduta permanente!
E vogliamo parlare dell'attività ordinaria gentili presidenti delle Camere?
L'obiezione con cui generalmente si risponde a questa critica è il classico 'ma non c'è tempo'.
Falso, falsissimo, potremmo affermarlo forse per il primo provvedimento, per il primo DPCM, ma anche su quello diciamo chiaramente che l'emergenza Corona Virus non è apparsa all'improvviso, c'era modo e  tempo per predisporre un piano...

Aggiungiamoci l'incapacità cronica di gestire un rapporto con le forze politiche esterne all'area di governo, e non solo con le due principali!

Purtroppo è stato un governo incapace di affrontare razionalmente questa situazione predisponendo un piano d'azione: lo è nel suo complesso, e in alcune, molte, soggettività  inadeguate in assoluto ad assumere funzioni di governo.

Talvolta sembra di assistere ad emanazione di provvedimenti a caso, altre puramente imitativi di situazioni in cui erano stati emanati in contesti imparagonabili.
Ad esempio i droni: certo in Cina sono stati utilizzati, ma vi ricordate le riprese televisive? Irroravano disinfettante ovunque. E da noi immaginate una città come Roma, quotidianamente sommersa dall'immondizia, irrorata di disinfettante dall'alto?
No ovvio, da noi i droni diffonderanno messaggi vocali o scatteranno inutili fotografie...
E auguriamoci tutti che non sia vero quanto affermano con forza noti avvocati, ovvero che le sanzioni penali sono incostituzionali, altrimenti il contenzioso sommergerà definitivamente la giustizia italiana....

E in tutto questo il silenzio totale sulle strane relazioni internazionali che Giuseppi e i suoi stanno intrecciando. Dalla 'via della seta' sanitaria che tace sulle gravissime responsabilità di una dittatura che ha nascosto alla sua popolazione e al resto del mondo cosa stava accadendo (e forse ancora oggi nasconde le reali proporzioni dell'accaduto interno) alle misteriose relazioni con la Russia di Putin basate su poco chiari interessi economici.

No, e ora di dire basta a quest'uomo, dobbiamo preoccuparci nel nostro quotidiani e soprattutto del nostro futuro, l'assetto istituzionale e le regole della democrazia devono essere difese oggi per il domani.


Foto di Gerd Altmann da Pixabay