A chi serve davvero Berlusconi?
Davvero uno strano paese l'Italia, una gara continua a chi parla di più di Berlusconi, lo danno per politicamnte morto tutti gli anni ma nessuno in realtà ne può davvero fare a meno.
Ascolti il congresso di Sinistra e libertà aspettandoti proposta politica, innovazione culturale, ricco confronto... e la metà del tempo parlano di lui.
Leggi lo scoppiettante blog grillino e sembra non esserci intervento che non lo citi.
E in tutto questo come si può non ammirare gli exploit dell'auricolare (in arte Fassina), che si sente offeso per l'entrare al Bottegone (pardon, questo termine è obsoleto, dimenticavo) dell'odiato nemico, lui -l'auricolare- fino a un mese fa viceministro del governo Letta/Belusconi... antica ipocrisia all'italiana, ci governo ma non ci vado a pranzo.
Intanto il Parlamento vive giornate epiche, passando dai cappi leghisti ai boia chi molla, dalle risse missine a quelle odierne indecifrabili, in una guerra per bande che rappresenta appieno l'impoverimento culturale di questo paese, dove chi ci rappresenta purtroppo lo fa nel pieno significato del termine.
Siamo il paese dello zoo di 105.
Intanto Renzi prova a smuovere qualcosa, può piacere o meno, può convincere o no, ma finalmente qualcuno prova a smuovere le acque, e non si dica che questa operazione ha ridato vita a Berlusconi (ancora una volta lui, ancora una volta la discussione politica si piega al suo nome...) perché una riforma delle regole del gioco non può e non deve prescindere da una delel principali forze politiche del paese, comuqnue per quanto 'antipatica' votata da oltre il 20% degli italiani, e la leadership di una forza politica non può esser decisa da chi non appartiene a quella parte politica, la legittimazione di un leader è un meccanismo democratico interno.
Non mi piacerebbe che qualcuno dicesse che con me non ci parla perché il mio leader non gli va bene, e come minimo penso di dover agire di conseguenza.
La leadership opposta si combatte con le idee, con le proposte, con i fatti, non rifiutando il confronto.