Cose della vita | news.php?n=228 | Politica e cucina
Icon - Roma

L'omologazione

Un prodotto omologato è un prodotto autorizzato, che ha superato tutte le verifiche richieste per renderne sicuro l'uso.
Un individuo omologato è un soggetto che ha perso la capacità di pensare, ragionare, confrontarsi, cambiare opinione e convincere se stesso e gli altri.
Quanto accaduto ieri in Italia con le manifestazioni, in parte violente, in parte no e con le susseguenti prese di posizione della quasi totalità dell'arco costituzionale (da quanti anni non sentivate usare questa espressione? forse è  il momento di riesumarla....) solleva in me grandi perplessità e dubbi.
La mia reazione immediata è stata quella di rivendicare il diritto a poter dire che il Green pass è una cag... pazzesca, alla Fantozzi, senza essere appiattito sulle posizioni no vax o, peggio,  tacciato di esser un fiancheggiatore di Forza Nuova.
Nel corso degli ultimi mesi il clima che si è creato intorno al cosiddetto governo del Presidente pare non prevedere più il diritto al dissenso, e questo paradossalmente ci sta, è la prosecuzione naturale di quanto accaduto con il governo precedente, i giallorossi, quando se non eri come minimo fiancheggiatore delle bimbe di Conte eri tacciato di salvinismo acuto.
Ribadisco come premessa, per l'ennesima volta, sono vaccinato dalla prima ora, non condivido nulle dei no vax e dintorni.
Ma ho tante domande cui credo doveroso che il ministro Speranza e i Governi (Conte e Draghi) diano finalmente risposte.
Il continuo sottrarsi spostando il piano del confronto è deleterio per la democrazia, e soprattutto è deleterio per la credibilità di chi gestisce questa fase di emergenza sanitaria.
Da oltre un anno in tanti chiedono l'accesso ai dati della pandemia forniti in maniera scomposta e non solamente aggregati con criterio unico (spesso opaco o non esplicitato) senza ottenere risposta dalle Autorità.
Non è mai possibile discutere serenamente e comprendere perché in Italia abbiamo una tasso di mortalità di quasi il 3%, uno dei più alti al mondo.
Molti autorevoli virologi da tempo chiedono, inascoltati, interventi vaccinali mirati sulla base di indagini sul reale livello anticorpale.
Il famoso tracciamento è completamente andato perso ed è scomparso dagli orizzonti di dibattito e di intervento.
La gestione mediatica dei vaccini, dal caso Astra Zeneca in poi è stata il reale maggior ostacolo alla diffusione della convinzione della necessità di vaccinarsi: ancora pochi giorni fa l'Aifa ha prorogato di tre mesi la scadenza di vaccini scaduti nel silenzio generale delle autorità di governo e sanitarie. Perché si devono letteralmente regalare ai no vax argomentazioni così mediaticamente impressionanti? Perché manca totalmente la gestione preventiva di quanto accade?
Paura del confronto? Pura incompetenza? Qualunque sia la risposta per quanto mi riguarda è preoccupante...
Le zone d'ombra sulla gestione di varie situazioni da parte dell'ex Commissario Arcuri perché non possono essere accertate?
La questione rapporto OMS modificato completamente dimenticata. Le corresponsabilità tra regione Lombardia e governo nazionale sulle mancate chiusure ad Alzano e Nembro.
Scompare tutto, non si discute più di nulla, c'è il governo di unità nazionale....
E, in cima a tutto la mia domanda principale rimane sempre la stessa: se esiste un'emergenza sanitaria, ed io ne sono convinto, perché sostituire l'obbligo di vaccinazione chiaro, argomentato, definito, con la paraculata (sì, il termine è davvero questo) del Green Pass?

Convincere le persone a vaccinarsi attraverso l'uso di un obbligo mascherato? Siamo seri suvvia, questa è giusto una sciocchezza da far bere alla destra (e anche all'autoproclamata sinistra) sovranista e populista: vogliamo dire che il popolo italiano è tutto su quel livello intellettuale? Mi auguro di no, in entrambi i sensi.

Uno Stato credibile si deve assumere la responsabilità di prendere decisioni chiare, e di sostenere apertamente un confronto che sia realmente con/vincente.
E, non ultimo, uno Stato si deve assumere anche la responsabilità delle eventuali conseguenze dei propri atti.

Non voglio discutere se il vaccino sia sperimentale, non lo sia più, lo sia mai stato etc etc. Per questo esistono gli scienziati.

Ma esigo che lo Stato nel momento in cui impone una campagna vaccinale (sia con l'obbligo come vorrei io, sia con i surrogati come sta avvenendo nei fatti) si assuma anche la responsabilità degli eventuali 'danni collaterali'. Perché se è vero che il gioco ne vale la candela, è anche vero che quel soggetto unosuunmilione che incappa nei 'danni collaterlai' ha diritto di essere risarcito per quanto possibile.

Ieri in piazza si è scatenata Forza Nuova.

Ora, direi che è il momento di smetterla di fare le verginelle stupite che si accorgono solo oggi che esistono i fascisti in Italia. E di smettere di richiedere aumenti delle pene (vale su qualsiasi fronte), espansione dei profili penali e quanti altri arnesi il giustizialismo e il populismo sono soliti agitare in questi frangenti.
I fascismi, l'ignoranza, il medioevo politico si combattono con le armi del dialogo, della convinzione, del confronto, anche aspro e durissimo, ma libero, senza i bavagli dell'unità nazionale (che oramai è uniformazione nazionale, omologazione).
Ieri è esplosa una piazza in parte costretta ad esplodere dall'assenza di spazi di confronto e critica, piazza di cui si è appropriata la forza organizzata del neofascismo.
Ma era così imprevedibile tutto ciò? Dal punto di vista politico già ho detto, era imprevedibile solo per cecità.
Da un altro punto di vista, mi rifiuto di credere che Forza Nuova non sia 'attenzionata' dai vari apparati di sicurezza.

E poiché non sono certo un complottista, mi rifiuto di credere che siano stati scontri voluti, ma ritengo che vi siano evidenti responsabilità di deficienza (per essere più che chiari sull'uso del termine s. f. [dal lat. tardo deficientia, der. di defic?re «mancare»]. – 1. Mancanza o scarsità) di comprensione e prevenzione di qualche funzionario, nulla di più.

Non perdiamo mai il diritto a esporre i nostri dubbi, a confrontarci, a discutere.