Due popoli due stati... No grazie
Nasce durante la conferenza di pace per il Medio Oriente di Annapolis del novembre 2007 l'ipotesi della creazione di due Stati come soluzione del conflitto israelo-palestinese. Uno Stato palestinese comprendente la Cisgiordania e la Striscia di Gaza e lo Stato di Israele.
Ma da quel lontano 2007 non si sono mai fatti reali passi avanti in questo senso.
Parlarne oggi appare davvero anacronistico, gli ultimi episodi di guerra dimostrano quanto sia lontana un'ipotesi del genere.
Ma, per la verità, anche solo in linea teorica, sarebbe davvero un'ipotesi sensata di soluzione?
Per un attimo facciamo finta che si tratti solamente del conflitto tra due popoli, facciamo finta che i grandi attori politici internazionali, Usa, Russia, e locali, Iran, Turchia, Egitto, Emirati non abbiamo nulla a che fare con quanto accade in quell'area da decenni, facciamo finta che la sorte del popolo 'palestinese' non dipenda dagli equilibri del mondo arabo.
Chiusi gli occhi su tutto ciò immaginiamo la creazione di due stati indipendenti, di religioni opposte, fondati sulla base dell'etnia e della religione, ognuno nazione di appartenenza di un ceppo.
Che accadrebbe nel rapporto tra queste due stati basati su queste identità? Non occorre essere indovini o politici di lungo corso, sarebbe ancora e solo guerra,
La categoria statuale in realtà finirebbe per accelerare le dinamiche di scontro. E' ineluttabile.
Basti guardare agli stati confinanti basati su identità etniche religiose, basta imparare dalla storia.
Quelle terre sono straziate da odi religiosi, da secoli. Gerusalemme è centro comune alle tre più diffuse religioni monoteistiche, ed ognuna di esse ha in grembo ortodossie ed estremismi, ingombranti e spesso dominanti.
Andare a cercare il colpevole delle guerre, chi ha iniziato, chi ha commesso il primo sopruso è semplice esercizio di tifo, necessità di fornire un alibi persecutorio alla propria fazione. Proliferano cartine e schemini, spesso basati su dati falsi o letti con l'occhiale della propria ideologia a sostegno di tesi partigiane.
La guerra è una merda, sia chiaro a tutti, ma non la si combatte sventolando immagini di massacri, del sangue di donne e bambini, dall'uno o dall'altro. Che oggi vi sia una parte preponderante nulla cambia, a parti invertite assisteremo alle stesse scene di orrore, lo sappiamo tutti. E chi pensa non sia così farebbe bene a farsi qualche domanda in più...
L'uomo per far prevalere le sue ragioni non ha mai badato a 'spese'. Ed ognuno lo ha sempre fatto in nome della sua idea di libertà, della sua idea di giustizia.
La nostra democrazia occidentale si nutre dei corpi di quelle donne, di quei bambini, di quegli uomini.
Ricordiamocelo.
Il nostro Stato vive su due morti quotidiani sul lavoro, sui corpi degli oltre 500 migranti lasciati ai pesci nei primi tre mesi del 2021.
Donne, bambini, uomini.
Vergognamocene.
I due Stati una volta invocati come soluzione oggi non sarebbero la soluzione, è evidente.
Ciò non significa che si debba smettere di credere e lottare politicamente per l'idea di uno Stato laico che sia luogo di cittadinanza di chi vive su quel territorio, a prescindere dal luogo di nascita, dalla cultura di origine, dalla religione, dall'idea politica.Uno stato che prescinda dallo Ius soli e dallo ius culturae.
Uno stato che da cittadinanza, pari diritti, pari doveri, pari rappresentanza a chi vive nel suo territorio.
Un'identità laica, priva di venature nazionalisitiche identitarie.
E a quel punto non servirebbero certo due stati!
E l'attualità? Avremo generazioni future cresciute nell'odio, non c'è scampo. Generazioni fertili per la crescita degli Hamas di turno, dei Netanyahu della destra israeliana.
Entrambi faccia della stessa medaglia.Entrambi responsabili della distruzione e morte che osserviamo oggi.
Ogni morto, palestinese o israeliano che sia, grava sulla coscienza di entrambi i contendenti.
Oggi a mio avviso sono poche e obbligate le strade percorribili.
Immediato intervento internazionale con forze militari di interposizione che divida e controlli i contendenti.Immediate libere elezioni, sempre sotto un rigido controllo internazionale, nei territori occupati con garanzie di autonomia amministrativa.
Ingresso di Israele nell'Unione Europea all'interno di regole e comportamenti di politica federale comune.
Altrimenti il medio oriente rimarrà luogo di confronto tra religioni e valvola di sfogo del confronto fra potenze mondiali.
Foto di Hans Grundig 1901-1958 To the victims of fascism.
vers 1947.
Dresde. Gemäldegalerie Neue Meister. Albertinum.