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Scalpi

Il novello cacciatore di scalpi Ministro della Giustizia, in evidente difficoltà per i colpi bassi assestatigli nello squallido teatrino del post fascista conduttore tv dall'eminente consigliere del CSM, prosegue indisturbato nella sua opera di distruzione del diritto e abrogazione dei diritti.
Nel rispondere all'ex PM, grande totem del movimento 5 stelle e del suo organo di stampa Il Fatto quotidiano (ricordate il titolo dell'edizione 9 gennaio 2019 «Nino Di Matteo eletto al Csm senza essere mai iscritto a una corrente»?), esibito come esempio di rettitudine al punto di essere candidato alla presidenza della Repubblica, annuncia che è in preparazione un decreto legge che «permetterà ai giudici, alla luce del nuovo quadro sanitario, di rivalutare l’attuale persistenza dei presupposti per le scarcerazioni dei detenuti di alta sicurezza e al 41 bis».
Si tratta di 376 persone (almeno così si premura di informarci la sempre solerte Repubblica -quella meno nobile, il quotidiano) usciti dal carcere, perché gravemente malati e a rischio di contrarre il coronavirus, su ragionato e motivato provvedimento dei diversi Magistrati di sorveglianza.
Dopo aver commissariato il ruolo dei Magistrati di sorveglianza affidando la supervisione alle procure, il Guardasigilli si propone anche di far tornare le lancette dell'orologio a prima delle decisioni di scarcerazione, sempre, ovviamente, a colpi di Decreto.
Se non si trattasse di vite umane concrete, ci sarebbe da sorridere a fronte della stupidità di un Ministro che annuncia un provvedimento di carcerazione alle Camere con giorni di anticipo...
Una linea quella di Bonafede che calpesta quotidianamente ogni diritto e ogni civiltà non solo giuridica, una linea che oppone il silenzio alla richiesta di chiarimenti sulla responsabilità delle morti in carcere durante le rivolte.
«Perché io so io e voi non siete un cazzo»
E sia chiaro, se lui è il Marchese del Grillo la corte in cui siede, questo Governo presieduto dall'ineffabile equilibrista Un uomo per tutte Le Stagioni e per tutti i padroni Conte, ne condivide in pieno le responsabilità, senza se e senza ma.
Lo scalpo -e quindi la vita- di qualche centinaio di persone da esibire per essere il manettaro più giustizialista di tutti.