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Vittime di serie B

Un treno ad alta velocità Frecciarossa è deragliato ieri mattina a Ospedaletto Lodigiano poco dopo la partenza da Milano.

Per molte ore i titoli delle agenzie e degli organi di informazione hanno ruotato intorno alla considerazione 'evitata la tragedia, solo pochi passeggeri, per fortuna molti dislocati negli ultimi vagoni, treno poco frequentato' etc.

Per molte ora sembrava quasi che i due macchinisti deceduti nell'incidente fossero quasi un 'danno collaterale', un qualcosa non toccava la collettività.
La differenziazione delle vittime è una pratica talvolta involontaria, talvolta no, messa in atto in molte pieghe dell'informazione 'Per fortuna nessuna vittima italiana', classica espressione che nel momento in cui viene lanciata separa la linea dell'orrore o della semplice partecipazione rendendo meno 'coinvolgente' l'emozione per la tragedia accaduta.

Questa linea sottile che diversifica le vittime spesso passa attraverso le diverse 'appartenenze' razziali, nazionalistiche, religiose. Ma sempre più passa attraverso le 'differenze' sociali.
I macchinisti son messi lì per fare il loro lavoro, portare un treno, l'incidente fa parte del loro rischio lavoro, il passeggero no, è innocente, eventualmente è vittima del caso, della sfortuna, dell'aver preso quel treno per aver perso quello prima...

Il rischio morte appartiene ad alcuni lavori, non fa notizia, non lascia sconvolti, alla gggente non interessa.