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Netanyahu e Trump, i peggiori nemici di Israele


I due momenti di difficoltà interni, richiesta di impeachment al Senato per Trump e incriminazione per corruzione, frode e abuso d'ufficio per Netanyahu hanno accelerato la presentazione del “deal of the century”, ovvero accordo tra due leader in crisi.
In un quadro da sempre estremamente complesso, prima ancora di qualsiasi critica sul merito, è evidente come il metodo utilizzato sia di per se causa ostativa alla realizzazione dello stesso piano di pace.
Parafrasando il compianto Boskov, 'se arbitro stabilisce regole con un solo capitano, altre squadre dubitano regolarità campionato'!
Appare quindi chiaro ed evidente che tutto ciò certamente non sia un accordo tra due popoli, israeliani e palestinesi, ma mossa di due leader in difficoltà che cercano il colpo di teatro per riaffermarsi sulla scena.
Nel merito una mossa incauta, squilibrata, utile solo a dar voce ad attori consueti e d emergenti nel difficilissimo teatro medioorientale. E così oggi Hamas, la Jihad Islamica, Erdogan, Khamenei, Rouhani hanno di nuovo voce per scagliarsi contro Israele riaffermando le ipotesi più estremistiche.

Last but not least, il 2 marzo si terranno le nuove elezioni israeliane:  questa mossa, questo piano di pace rischia di essere solo una provocazione dagli esisti  drammatici e incontrollabili, contro gli interessi di entrambe le popolazioni.



Foto di Eduardo Castro da Pixabay